Un campionato all’ultimo respiro

Pubblicato: dicembre 20, 2010 in calcio, calcio italiano
Tag:, , , , , , , , ,

Cesarini da, Cesarini toglie. La Juve dovrebbe saperlo meglio di altre, visto che la zona Cesarini l’ha fatta nascere, e visto che nell’ultima settimana si è ritrovata a guadagnare e perdere un secondo posto in classifica nei minuti finali delle sue partite. Il gol di Krasic contro la Lazio aveva permesso l’aggancio proprio ai biancocelesti, la rete di Pellissier a Verona cancella il sogno di ritrovarsi a -3 dal Milan.

Destino opposto per la Lazio, che la settimana scorsa aveva visto raddoppiare il suo svantaggio nei confronti dei rossoneri, e ieri invece l’ha nuovamente dimezzato. Ancora una volta tutto negli ultimi minuti di gioco. A Torino fu Krasic, con l’aiuto di Muslera, a otto secondi dal termine del recupero. A Roma è stato Kozak, con la nettissima collaborazione di Zapata, a sconfiggere l’Udinese al termine di una partita bellissima ed emozionante. Il 3-2 dell’Olimpico è di quelli che riconciliano col calcio e da due certezze in più al campionato: la Lazio non è una meteora e Hernanes è un fuoriclasse.

Chi di Cesarini ha fatto il suo Santo protettore è il Napoli. L’ex mezzala della Juventus rischia seriamente di soppiantare San Gennaro. I gol e i punti pesantissimi ottenuti contro Cagliari, Palermo e Lecce sono arrivati tutti sul filo di lana, così come la rete decisiva per il passaggio del turno di Europa League contro la Steaua Bucarest.

Protagonista del secondo posto del Napoli, a pari punti con la Lazio, è Edinson Cavani, per anni vittima di un terribile equivoco sul suo ruolo in campo. A Palermo giocava da seconda punta, spesso largo sulla fascia, proprio lui che quando aveva l’occasione di trovarsi vicino alla porta difficilmente perdonava. A Napoli hanno capito che è un centravanti, che deve muoversi dentro e fuori dall’area, ma preferibilmente in zone centrali. L’hanno capito e il Matador ha già fatto dieci gol in campionato e cinque in Europa League. Lui ha trovato la sua terra promessa e Napoli il suo messia.

Milan, Lazio e Napoli. Tre squadre nello spazio di tre punti. Un campionato così aperto in Italia non lo si vedeva da qualche anno. Merito delle così dette squadre di medio livello, sempre più organizzate e in grado di trovare campioni a costi relativamente ridotti. Demerito delle grandi, incapaci ormai di competere ai massimi livelli in Europa e un po’ più deboli anche in casa propria. Colpa anche della fortuna, e di quella mezzala juventina degli anni trenta che si chiamava Renato, e che tutti conoscono come Cesarini.

Lascia un commento