Otto anni fa la Corea diede un bruttissimo dispiacere allo sport italiano, col golden gol di Ahn e l’eliminazione dell’Italia di Trapattoni dai mondiali di calcio. Oggi, invece, quello stesso Stato dell’estremo oriente asiatico, ha dato un piccolo grande risarcimento a noi tutti, un risarcimento che viaggia su quattro ruote e con una bellissima carrozzeria rosso fiammante.

Yeongam ha ospitato il sorpasso di Fernando Alonso ai danni di Mark Webber, nella classifica del mondiale di formula uno, complici anche il ritiro dell’australiano e quello del suo compagno di scuderia Sebastian Vettel, riportando la Ferrari in testa al mondiale e regalando una speranza grande come una casa quando mancano solo due gran premi al termine della stagione.

Il pilota spagnolo ha così coronato una rincorsa lunga quasi una stagione, recuperando un handicap pesantissimo e realizzando un’impresa in cui pochi avrebbero creduto. Fortunato, sì, ma anche un vero fenomeno. Alonso è l’unico pilota, oggi, in grado di fare la differenza oltre il mezzo. Perché la Ferrari non è certo la vettura migliore del campionato (e a dimostrarlo ci sono i risultati ben più deludenti di Massa), ma Fernando, lui sì, è il pilota migliore. Dimostrazione palpabile che l’uomo, in Formula 1, può ancora fare la differenza, se è un vero campione.

Alonso ora non può più lasciarsi sfuggire il mondiale, perché non fare 31 dopo aver fatto 30 sarebbe un vero peccato. Dovrà stare attento alle Redbull e a Lewis Hamilton, e avrà dalla sua Felipe Massa, tutta l’Italia e un gran pezzo di mondo. Perché la Ferrari è sempre la Ferrari, per chi la guida come per chi la ama, e anche se il suo rosso brilla un po’ meno di qualche anno fa, resta sempre un gran bel rosso passione.

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